Bonifico accreditato su un conto sbagliato, banca condannata a risarcire il condominio

21/11/2023
Clienti agli sportelli (foto di archivio)
Clienti agli sportelli (foto di archivio)
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Non accade di frequente che un bonifico bancario finisca per essere accreditato su un conto corrente diverso dal destinatario indicato dal cliente ordinante, e che il reale beneficiario, al quale è destinato il pagamento, sia poi costretto a rivolgersi al giudice per ottenere in via giudiziale il riconoscimento del credito. In mezzo, c’è la banca, protagonista del pasticcio, condannata ora a risarcire il cliente e anche a pagare le spese processuali, il tutto per una somma tre volte superiore all’importo del bonifico originario. Cosa esattamente sia successo non è stato accertato con assoluta sicurezza, ma tutto è stato ricondotto a un errore dell’istituto di credito che ha accreditato i soldi su un altro Iban, risultato intestato a un soggetto diverso peraltro omonimo, presso un ufficio postale in Campania, segnalato dalla stessa banca come riconducibile a truffe informatiche.   

E’ successo a Rieti, dove davanti al giudice di pace, Silvia Goretti, si sono ritrovati l’amministratore di un condominio cittadino, l’agenzia di un istituto nazionale e il titolare di un’impresa che aveva eseguito lavori di giardinaggio nel’area verde del palazzo. Il primo aveva presentato ricorso contro il decreto ingiuntivo emesso dal giudice a favore della ditta che non aveva ricevuto nel 2015 i 1.902 euro del lavoro, pur regolarmente bonificati, mentre la banca, chiamata in causa, si era difesa scaricando ogni colpa sull’amministratore, imputando a un virus o a una inefficace protezione del computer del condominio l’accredito della somma su un Iban diverso da quello della ditta, sostenendo anche che il conto del destinatario era giunto già cambiato. Insomma, l’errore andava ricercato alla fonte e non tra gli addetti dell’agenzia.

La causa

Ma a smentire l’istituto è stata la copia del bonifico esibita nel corso della causa avviata nel 2021 dall’avvocato Gianluca Ludovici, difensore del condominio, nel quale erano riportati correttamente gli estremi del conto corrente dell’impresa e la risposta dell’agenzia che confermava la regolarità della procedura. Dunque, rileva nella sentenza la giudice Goretti, “nessun altro accertamento il condominio ordinante avrebbe dovuto effettuare avendo in mano la documentazione attestante la correttezza dell’operazione”, per poi aggiungere che “la banca chiamata in causa non solo non ha dimostrato la rivendicata – solo a parole – efficienza dei sistemi di sicurezza adottati, ma non ha nemmeno provato l’assunto che la modifica dell’Iban di destinazione sarebbe avvenuto a causa di un malware presente  nel computer  dell’amministratore”.

La decisione ha rispecchiato quanto emerso durante il procedimento e la domanda avanzata dall’avvocato Ludovici per ottenere dall’istituto di credito il rimborso dei soldi, in aggiunta con gli interessi, che il condominio aveva dovuto pagare in seguito al decreto ingiuntivo emesso dal tribunale in favore dell’impresa, è stata accolta dalla giudice di pace, che ha definitivamente condannato la banca a farsi carico anche dei costi del giudizio. Un conto superiore ai 6 mila euro, il tutto per un Iban sbagliato.