L'omicidio del possidente Antonio Rosati Colarieti, avvenuto nel 1912, provocò prima la condanna all'ergastolo e poi l'assoluzione in Corte di Assise di un agricoltore del quartiere Borgo. Il caso riscosse risonanza nazionale e all'inchiesta collaborò anche il ministero dell'Interno. Gli investigatori, risulta dai rapporti, fondarono gran parte delle indagini sulle voci raccolte tra l'opinione pubblica che fecero emergere storie di ricatti e minacce tra molti dei protagonisti
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