
Avvocati penalisti in campo contro il “pacchetto sicurezza” in discussione in Parlamento, e per tre giorni, dal 4 al 6 novembre, si asterranno dalle udienze, mentre il 5 novembre una manifestazione nazionale si svolgerà a Roma, presso il Centro Congressi “Roma Eventi Fontana di Trevi”. Il pacchetto sicurezza, secondo l’Unione Camere Penali che ha proclamato lo sciopero delle toghe, è lontano dal porsi in sintonia con un programma di riforma della giustizia in senso liberale, rivelando nel suo complesso e nelle singole norme una matrice securitaria sostanzialmente populista, profondamente illiberale e autoritaria, caratterizzata da uno sproporzionato e ingiustificato rigore punitivo nei confronti dei fenomeni devianti meno gravi ed ai danni dei soggetti più deboli, caratterizzandosi per l’introduzione di una iniqua scala valoriale, in relazione alla quale taluni beni risultano meritevoli di maggior tutela rispetto ad altri di eguale natura, in violazione del principio di ragionevolezza, di eguaglianza e di proporzionalità.
L’Unione, preso atto che, nonostante le sollecitazioni da parte dell’avvocatura, gli incontri con il ministro della Giustizia e le audizioni davanti alle commissioni parlamentari, il disegno di legge 1660 prosegue il suo iter di approvazione al Senato, si augura un’ampia partecipazione dell’avvocatura e dell’Accademia alla manifestazione del 5 novembre, per un confronto sui temi imposti dall’iniziativa normativa, al fine di sollecitare il Parlamento ad adottare tutte le opportune modifiche alle norme del pacchetto sicurezza in senso conforme alla Costituzione ed ai principi del diritto penale liberale, sensibilizzando l’opinione pubblica sul pericolo che simili legislazioni possano incidere irreversibilmente sulla tenuta democratica dell’intero sistema penale.