Maria Giuseppina Truini Palomba, un'aula ricorderà la prima donna avvocato del Foro

23/06/2023
La Truini, al centro, in aula
La Truini, al centro, in aula
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Una terza aula del tribunale di Rieti, dopo quelle intitolate in passato all’avvocato Nicola Recchia, scomparso nel 2013, e al magistrato Alberto Caperna, morto nel 2012, per un decennio presente a piazza Bachelet dove, tra il 1982 e il 1992, ricoprì prima le funzioni di giudice istruttore e poi di giudice del tribunale, sarà dedicata alla memoria di Maria Giuseppina Truini Palomba, la prima donna a indossare la toga di avvocato del foro di Rieti, la cui iscrizione all’albo risale al 1964. Proprio In virtù di questo primato, il Consiglio dell’ordine ha espresso parere favorevole all’assegnazione votata dal consiglio direttivo della Camera Civile e dal Comitato per le Pari Opportunità, trasmettendo la relativa delibera al presidente del tribunale, Pierfrancesco de Angelis, al quale spetterà scegliere l’aula (ne sono rimaste disponibili tre, che ospitano in prevalenza cause civili e di lavoro), dove collocare la targa con il nome della professionista scomparsa nel 2021 e alla cui figura è già intitolata la sezione di Rieti della Camera Civile, organismo che la vide tra i membri fondatori e poi anche presidente.

Premiata nel 2014 con la Toga d’oro per i cinquant’anni di attività professionale, iniziata dopo la pratica svolta nello studio legale di Fulio Giulio Bragoni, e proseguita ricoprendo in mezzo secolo una serie di incarichi, a partire da quello di vice pretore onorario (dal 1974 al 1986), vice presidente della Camera penale e presidente della Commissione tributaria, la Truini si è occupata in particolare di diritto di famiglia, patrocinando cause di separazioni legali, divorzi e adozioni, oltre a impegnarsi in campo penale assistendo nei processi donne vittime di violenze e tutelandone i diritti.

L’ultima cerimonia di intitolazione svoltasi nei mesi scorsi in tribunale ha riguardato Bruno Pasquini, l’ausiliario dell’ufficio Gip, al cui ricordo è stato dedicato l’archivio, che lo storico dipendente aveva contribuito in tanti anni di servizio a rendere sempre più rispondente alle esigenze di avvocati e giudici.