I soldi della P2: un libro per indagare sui misteri d'Italia, dagli omicidi alla criminalità organizzata

11/12/2022
Da sin. il giornalista Colarieti e l'avvocato Repici
Da sin. il giornalista Colarieti e l'avvocato Repici
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Il filo unisce tanti misteri e casi giudiziari, spesso irrisolti, e li riporta a un denominatore comune: la P2, l’associazione massonica segreta diretta dal venerabile Licio Gelli, scoperta nel 1981 durante un’inchiesta condotta dai magistrati milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone, rivelatasi il crocevia di innumerevoli interessi finanziari e politici, con ramificazioni accertate in ambienti del Vaticano e all’estero, chiamata in causa nelle indagini condotte su alcune delle stragi che hanno insanguinato l’Italia tra gli anni 70 e 80. Organizzazione poi sciolta nel 1982 dopo la relazione della commissione parlamentare, presieduta da Tina Anselmi, con una legge che ne sanci l'attività illegale.

Le ricostruzioni

L’influenza della P2 emerge, in modo prepotente, nel libro che tre autori, diversi tra di loro per vocazione, ma uniti dallo stesso intento, quello di cercare la verità a distanza di anni scavando a fondo in quelli che vengono solitamente definiti cold case, hanno presentato a Rieti, l’ultima tappa in ordine di tempo di un tour iniziato da quando il volume è stato pubblicato. Il magistrato in pensione Mario Vaudano, giudice istruttore a Torino per quasi vent’anni, l’avvocato Fabio Repici, penalista che vanta una lunga esperienza come legale di parte civile per le vittime di alcuni omicidi politici e mafiosi avvenuti in Sicilia, e la giornalista Antonella Beccaria, saggista, collaboratrice de Il Fatto Quotidiano, autrice di un libro sulla strage alla stazione di Bologna, hanno unito le loro conoscenze trasferendole nel volume “I soldi della P2” (editrice Paper First), quasi 500 pagine dove vengono ripercorse in modo analitico vicende criminali dove emerge il coinvolgimento di uomini dell’associazione massonica. Lo fanno servendosi anche di documenti esclusivi, in parte forniti dal giudice Vaudano che seguì molte indagini, partendo dalla morte di tre magistrati: Vittorio Occorsio, caduto in un attentato a Roma per mano del terrorista di Ordine Nuovo, Pierluigi Concutelli, quindi Bruno Caccia, ucciso nel 1983 da un commando della criminalità calabrese, e infine Giovanni Selis, suicida dopo essere sfuggito a un’autobomba esplosa nel centro di Aosta, evento che l’aveva precipitato in una profonda depressione.

Prove ignorate

La ricostruzione di tre casi che il giornalista reatino Fabrizio Colarieti, firma del quotidiano La Notizia e dell’agenzia Ansa, autore a sua volta di un libro inchiesta sulla strage di Ustica, ha definito presentando il volume “il frutto di una serie di fatti e di prove che nessuno aveva guardato fino a oggi, spesso originando sentenze controverse e false, come è stato per la strage di via D’Amelio, dove morì il giudice Paolo Borsellino”. E proprio ripercorrendo e rivisitando passaggi trascurati dalle indagini, si è arrivati grazie all’avvocato Repici, a far riaprire da parte della procura generale di Milano l’inchiesta sull’omicidio del procuratore di Torino Bruno Caccia. Il penalista lo ha fatto riuscendo a far ascoltare testimoni, tra i quali i familiari, mai sentiti durante la prima inchiesta, facendo emergere importanti elementi per arrivare alla piena verità dopo le due condanne all’ergastolo di un boss e un killer.

“I soldi della P2” è un lungo viaggio che, come ricordato dalla giornalista Beccaria, è iniziato rileggendo gli atti raccolti dalla Commissione parlamentare dai quali sono emersi gli spunti che hanno poi consentito di riesumare tanti misteri italiani, scavando dietro le quinte dei Casinò, spesso strumenti utilizzati per il riciclaggio del denaro sporco, vicende di mafie o episodi di matrice neofascista, sequestri di persona, come quello di Cristina Mazzocchi, figlia di un’industriale sequestrata e uccisa nel 1975 in Lombardia, che grazie agli spunti scaturiti dall’attività di approfondimento degli autori del libro, ha visto finire sotto inchiesta quattro presunti responsabili di quel crimine, rimasti nell’ombra per decenni. Insomma, è un viaggio che affascina e fa riflettere questo bel volume, una ventata di verità su tanti misteri italiani.