Erano annunciate e, puntualmente, sono arrivate dopo l’elezione a componente del nuovo direttivo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Rieti. Morena Fabi, presidente della Camera penale, lascia l’incarico che ha ben condotto negli ultimi tempi, nonostante il freno imposto dall’emergenza pandemica che ha limitato l’organizzazione di convegni e manifestazioni, ma non ha impedito all’associazione, ad esempio, di organizzare nel 2022 un riuscito e affollato incontro sui referendum della giustizia dove è riuscita ad allestire un confronto di alto livello tra il presidente dell’Unione delle Camere penali italiani, Giangiadomenico Caiazza, e uno dei magistrati più impegnati della procura di Roma, Mario Palazzi. L’avvocata, rieletta alla guida dell’associazione nel 2021, lascia perché è incompatibile con il nuovo ruolo che si appresta a svolgere e nel quale saprà fornire un valido contributo sulla base dell’esperienza maturata sul campo negli anni di attività.
Il congedo
Ai colleghi, non senza tradire dalle parole un pizzico di emozione, ha scritto una semplice lettera, ringraziandoli "per aver condiviso con me questa meravigliosa e lunga avventura, che mi ha aiutato a crescere professionalmente, ma soprattutto personalmente, e che, ne sono certa, rimarrà per sempre dentro di me. Ringrazio l'attuale direttivo ed i precedenti per avermi sopportato e supportato, e poi singolarmente ognuno di voi per aver mostrato interesse e passione nel condividere ed apprezzare tutte le nostre iniziative e far crescere numericamente la nostra associazione”.
Poi, il ricordo è andato all’avvocato Michele Balacco, scomparso nel 2018, socio fondatore della sezione reatina della Camera penale, convinto sostenitore di battaglie come quella per l’affermazione del “giusto processo” e per il riconoscimento del ruolo che i penalisti svolgono in ambito giudiziario. L’avvocata Fabi lascia e si augura “di poter continuare all' interno del Consiglio dell’ordine le battaglie volte a contribuire a mantenere alto il prestigio della classe forense conformemente alle antiche e nobili tradizioni di questa, tutelare e promuovere la funzione del difensore, la dignità, l’autonomia e l’indipendenza dell’avvocatura penale conformemente alle norme costituzionali, comunitarie ed internazionali".