
Giovanni Canzio, presidente emerito della Corte di Cassazione, guiderà il tribunale di San Marino per altri cinque anni. Il magistrato, già sostituto procuratore e giudice del tribunale di Rieti dal 1977 al 1995, è stato confermato dirigente (carica che equivale a quella di presidente in Italia) fino al 2030 dal Consiglio giudiziario durante l’ultima seduta di aprile, nel corso della quale è stato preso atto dell’intervenuta modifica della legge costituzionale che consente di nominare personalità di fama e di comprovata esperienza, anche esterne, nella direzione di strutture e uffici giudiziari di grado elevato. Requisiti che, rileva la delibera del Consiglio giudiziario, hanno caratterizzato l’attività portata avanti da Canzio - di cui sono note le capacità organizzative già dimostrate in occasione delle presidenze ricoperte presso le Corti di Appello a L’Aquila e Milano - che dal 2020 si è insediato alla guida del tribunale del Titano con incarichi biennali, ora seguiti dall’ultimo quinquennale. Alla conferma del presidente emerito della Cassazione si è giunti dopo che a marzo la proposta di rinnovo era stata approvata dal Consiglio Grande e Generale con la modifica dell’articolo 14 del progetto di legge costituzionale, approvata al termine della discussione.
Il giudizio
A favore di Giovanni Canzio hanno deposto i giudizi unanimi espressi da parte dei rappresentanti delle varie forze politiche, concordi nel riconoscere i grandi progressi registrati nell’ammodernamento della giustizia sanmarinese e dell’azione riformatrice promossa dal riconfermato dirigente che ha posto fine a un periodo difficile, favorendo l’avvicinamento a standard europei più evoluti, con una riduzione del lavoro arretrato e un’aumentata definizione di pendenze penali, civili e amministrative attraverso la messa in campo di iniziative che hanno reso la macchina giudiziaria più efficiente e in grado di dare risposte in tempi più brevi alla domanda di giustizia. Tra gli altri punti che hanno favorito la riconferma di Canzio, è stato evidenziato “il ripristino di un clima di larga condivisione e di consapevole partecipazione dei magistrati e degli altri operatori per il miglior funzionamento della giurisdizione”. Risultati positivi sottolineati dal Consiglio giudiziario, grazie ai quali è stato registrato anche il giudizio favorevole espresso da parte della Commissione di monitoraggio dell’assemblea parlamentare del Consiglio di Europa, al termine della visita compiuta a San Marino.